Pollini allergie diametro dei granuli e reazioni dell’organismo
Sommario
I pollini e le allergie sono i responsabili più noti della patologia allergica che normalmente producono disturbi che possono anche essere gravi per le vie respiratorie. I pollini e le allergie sono minuscoli corpuscoli che viaggiano assieme ai granuli pollinici e costituiscono l’equivalente del plancton del mare, chiamato appunto aeroplancton (batteri,acari,spore).
Studi degli ultimi anni hanno stabilito che c’è stato un aumento dei pollini e allergie, producendo un conseguente aumento di chi è affetto da disturbi respiratori che si sviluppano nel periodo dell’impollinazione a primavera.
I principali motivi per cui pollini e allergie sono aumentati, è sono derivanti quasi interamente dalla presenza degli inquinanti sopratutto nelle grandi città. L’incidenza di questi problemi infatti è molto meno presente alle latitudini diverse, alle altitudini al di sopra degli 800 metri e sopratutto dove c’è meno concentrazione di piante che hanno una grande produzione di polline.
Piante che producono i pollini
Le piante che producono più pollini e conseguenti allergie, sono quelle che si affidano al vento per la riproduzione. I granuli pollinici anemofili hanno un diametro che è di circa 40 µm, quindi rimangono nell’aria per moltissimo tempo anche con un vento estremamente lieve. Lo spessore dei granuli ha un ruolo determinante tra tutti i sintomi di chi è soffre di allergie ai pollini. Infatti per granuli più piccoli è più facile essere colpito da problemi d’asma, piuttosto che da semplici riniti e faringiti per chi inala pollini di grandezza maggiore.
Le particelle con diametro inferiori ai 10 µm possono causare manifestazioni asmatiche. Inoltre, le piante a diffusione anemofila sono caratterizzate da un´elevata produzione di granuli pollinici che rappresenta appunto la principale strategia per il successo dell´impollinazione.
I pollini che destano il maggior interesse sono quelli che appartengono alle famiglie botaniche delle graminacee, urticacee, oleacee, nocciolo e caprini, cipressi, ontano e betulla.